Qui, dove i castagneti dominano il paesaggio e i marroni sono l'emblema della nostra tradizione culturale, rurale e gastronomica, si snoda la Strada del Marrone del Mugello di Marradi. Il castagno, con i suoi frutti, ha sfamato per secoli le genti della nostra montagna, che, in segno di riconoscenza, lo hanno soprannominato l'Albero del Pane. Fino a non molti decenni fa infatti, l'attività di ogni famiglia ruotava per quasi l'intero anno attorno alla cura meticolosa dei castagneti, in funzione della raccolta nel mese di ottobre, e l'alimentazione della nostra popolazione era pressoché costituita dalla polenta di farina di marroni, dalle ballotte, dalle bruciate e dalle frittelle.
Le prime notizie della coltivazione del castagno risalgono all'Alto Medioevo e il periodo di massimo sviluppo all'epoca della Contessa Matilde di Canossa (1046-1115), che indicò nel sesto matildico, la corretta distanza di impianto fra un castagno e l'altro.
L'industrializzazione e il conseguente abbandono delle montagne ne hanno invece compromesso l'intrinseco valore, numerosi castagneti furono inglobati dal bosco, mentre la concomitante incidenza di una serie di malattie ne ridusse drasticamente il numero.
Fortunatamente dagli anni '80, Marradi, Terra del Marron Buono e punta di diamante dell'IGP del Mugello, ha potuto assistere a un rinnovato interesse per la castanicoltura locale, contrassegnato dal recupero dei suoi castagneti secolari e dalla valorizzazione della qualità dei suoi marroni, riconosciuta a livello internazionale come la più alta e sempre più apprezzata sul mercato.
L'amore per questa pianta e la volontà di creare un progetto organico che ne valorizzasse appieno l'intera filiera, hanno portato alla nascita della Strada del Marrone del Mugello di Marradi, che coinvolge tutto il territorio del Comune di Marradi e propone al turista "un vero e proprio viaggio" attorno al castagno.